venerdì 25 gennaio 2013




PER NON DIMENTICARE...E' PASSATO UN ANNO, TRA DUE GIORNI SARA' IL GIORNO DELLA MEMORIA..IL GIORNO PER NON SCORDARE LA SHOAH. QUESTA MIA POESIA PER COMMEMORARE.


IL GHETTO

L'inverno è appena cominciato,
ma fitta neve scende, coprendo tutte le strade.
Loro, chiusi nel ghetto,
son consapevoli che tra non molto sarà la fine.
La via è sdrucciolevole
e un uomo anziano, con una coperta in testa,
scivolando, addosso a una guardia va a cadere.
Si ode un grido di dolore.
L'agente, inferocito e senza cuore, ha colpito il vecchio ebreo, facendolo cadere.
Lo spigolo del marciapiede gli ha rotto il capo
ed ora la neve è rossa del sangue del canuto signore.
Eppur anche lui era un uomo, ma nel ghetto
quell'essere umano vale meno di niente.
Bambini tutti intorno cercano pane,
i genitori non ci son più, son stati sterminati e loro
alla mercé della sorte si sono ritrovati.
La gente che è nel ghetto ha già i suoi figli da sfamare
e i bimbi soli sono sul marciapiede a crepare.
Alzano le loro manine in cerca di un po' di cibo,
ma nel ghetto la vita è troppo dura
e chi ha qualcosa lo conserva con la massima cura,
anche se sa che quei bambini morranno di freddo e fame.
Sull'angolo di una casa una donna accucciata a terra piange,
la notte scorsa è morto il suo bambino.
La neve cade con grandi fiocchi bianchi,
mentre lei pensa che, senza il suo piccino,sente che la sua vita non avrà più valore.
E' inverno, ma non si sentono
vocii allegri e giochi di bambini
e nessuno lancia palle di neve,
perché questo non è più il momento di giocare.
Le priorità sono la fame e un luogo dove dal freddo riparare.
La cattiva stagione porta solo carestia e tanto dolore,
ovunque file di gente per la razione di pane,
per il carbone e poi ancora per il pane.
Le altre stagioni non son meglio di questa,
lo spazio è ristretto, le case son tutte grigie,
il caldo è soffocante e la gente non riesce a respirare.
Non possono goder dei giardini la frescura,
nè far beneficiare l'anima col color della natura.
In quel luogo ogni giorno è intriso di paura.
I volti di quelli che restano sono segnati dalla disperazione,
consci che sarà Auschwitz la loro destinazione.

venerdì 27 gennaio 2012







SE QUESTO E' UN UOMO

“Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
   Che lotta per mezzo pane
   Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.”
 (Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi, Torino, 1976, p.1)

lunedì 23 gennaio 2012



השיר מספר סיפור אהבה
בשיר ששייך לזוגות אוהבים
כמו שגוף דבוק לגוף
לשכוח אינני יכול
יחד רגעים חלקנו
פלא להיות קרוב אליך
אני כל כך נרגש
שאהבה בתוכך מוצא
עניין רב בך אני מוצא
אתה אדם מיוחד בשבילי
יופייך את ליבי חימם
היום העולם השתנה עבורי
אז תודה על הכל
תודה מכל הלב


La canzone racconta una storia d'amore
Canzone appartiene agli amanti
Come un corpo attaccato al corpo
Non posso dimenticare
Momenti che abbiamo condiviso insieme
Meraviglia di essere vicino a te
Sono così eccitata
Trovare l'amore in te
Grande interesse in voi trovo
Sei una persona speciale per me
La tua bellezza il mio cuore riscaldato
Oggi il mondo è cambiato per me
Quindi grazie per tutto
  Grazie di cuore

domenica 8 gennaio 2012

TUNISIA...AMORE MIO.

PURTROPPO IL DOVER ACCUDIRE MIA MADRE, I DISORDINI POLITICI E LA CRISI ECONOMICA, NON MI PERMETTONO DI ANDARE IN QUELLA CHE IO RITENGO UN'ALTRA PATRIA...LA TUNISIA.
MI MANCANO TANTISSIMO LE PERSONE CHE HO CONOSCIUTO E CHE SONO DIVENTATE PARTE DELLA MIA VITA....IN PRATICA HO DUE FAMIGLIE.
COME VORREI VIVERE PER SEMPRE A MONASTIR, CITTA' TUNISINA IN CUI HO SEMPRE TROVATO PACE. CITTA' DOVE, QUANDO MI SONO SENTITA PERSA, HO RITROVATO ME STESSA.
IN TUNISIA C'E' ANCORA LA SEMPLICITA' CHE NOI ABBIAMO PERSO DA TEMPO, UNA SEMPLICITA' CHE VIENE ROVINATA DALLE TRASMISSIONI CHE ARRIVANO, CON L'ANTENNA A PARABOLA, DALL'ITALIA. I GIOVANI TUNISINI SCALPITANO, PERCHE' VORREBBERO AVERE CIO' CHE I GIOVANI ITALIANI HANNO, MA IN TUNISIA NON C'E' LAVORO. LE DITTE TESSILI STRANIERE SI SONO SPOSTATE O NEI PAESI DELL'EST EUROPEO O IN CINA. L'UNICA CHE RESISTE E' LA BENETTON CHE SI TROVA TRA MONASTIR E SOUSSE. LE FABBRICHE DI INSCATOLAMENTO DEL PESCE SONO CHIUSE DA SECOLI. L'ECONOMIA E' PRATICAMENTE BASATA SUL TURISMO. VIGE COME A NAPOLI L'ARTE DI ARRANGIARSI. I TUNISINI PASSANO COSI' PER LADRI, MA OGNI MONDO E' PAESE IN CUI SI PUO' TROVARE IL BUONO E IL CATTIVO...LORO COME TUTTI NOI VORREBBERO UN LAVORO CHE PERMETTA DI SFAMARE LA FAMIGLIA.

SOTTO: QUESTO GIOVANE UOMO SI CHIAMA MAKRAM...NON HO MAI AVUTO MODO DI INCONTRARE UNA PERSONA COSI' DOLCE E BUONA.

MAKRAM 2

 MAKRAM

SOTTO: PAPA', SORELLA E MAMMA (CHADLIA) DI MAKRAM, MA IO RITENGO ANCHE MIEI

PAPA\', SORELLA E MAMMA

SOTTO: LA NONNA CHALBIYA

nonna di Makram

SOTTO: ANCORA PAPA'

papà di Makram

SOTTO: IL MARE DI MONASTIR E IL RIAD

PASSEGGIATA SUL LUNGOMARE

PORTICCIOLO

ESTERNO DELLA MEDINA

LUNGOMARE DI MONASTIR



mercoledì 23 novembre 2011

HO FREDDO


Una giornata come tante.
Una giornata di fine novembre,
fredda, ma soleggiata.
Freddo, questo è quello che sento.
 Eppure il tepore della casa dovrebbe scaldarmi
 Forse, il freddo che sento
è quello che avvolge la mia anima.
Forse è la mancanza di te.
Sono otto lunghi mesi che non ti vedo
Amore…mi chiedo che amore è
quello privato della persona amata?
Che amore è quello che vive
cibandosi di fotografie e di ricordi?
Verrò…Verrò…Verrò
Quante volte me lo hai ripetuto
Anche ora me lo hai detto,
posticipando ancora la data
del nostro incontro.

domenica 20 novembre 2011

TU




Tu uomo….
Dolce, tenero e innamorato,
nel momento della conquista.
Poi, sicuro che finalmente siamo tue,
muti come un camaleonte,
facendo apparire il tuo vero io,
e la nostra vita… DIVENTA INFERNO.